http://ingvterremoti.wordpress.com/2013/06/21/aggiornamento-sequenza-sismica-in-lunigiana-ore-17-00-e-relazione-di-dettaglio-sullevento/
http://terremoti.ingv.it/it/ultimi-eventi/921-evento-sismico-tra-le-province-di-lucca-e-massa.html
Alle ore 17.00 sono stati finora quasi circa 70 gli eventi
che sono stati registrati dalla Rete Sismica Nazionale dopo l’evento di
magnitudo Ml 5.2 delle 12.33 che ha interessato alcuni Comuni tra le
Province di Lucca e Massa, in Lunigiana. Di questi, due eventi hanno
avuto una magnitudo Ml 4.0 alle ore 14:12 e 16:23 ore italiane. Altri 11 eventi hanno avuto magnitudo maggiore o uguale di 3.0.
Di seguito la lista degli eventi verificatesi in Lunigiana dalle ore 12.33 italiane aggiornata alle 17:00 con magnitudo maggiore o uguale di 3.0:
http://terremoti.ingv.it/images/pdf/relazione_di_dettaglio_alpi_apuane_massa_lucca_ml_5.2_del_2013-06-21_10_33_57_utc_versione_del_2013-06-21_ore_14_19_38_utc_l.pdf
Il Catalogo della
http://terremoti.ingv.it/it/ultimi-eventi/921-evento-sismico-tra-le-province-di-lucca-e-massa.html
Aggiornamento sequenza sismica in Lunigiana ore 17.00 e relazione di dettaglio sull’evento
Di seguito la lista degli eventi verificatesi in Lunigiana dalle ore 12.33 italiane aggiornata alle 17:00 con magnitudo maggiore o uguale di 3.0:
http://terremoti.ingv.it/images/pdf/relazione_di_dettaglio_alpi_apuane_massa_lucca_ml_5.2_del_2013-06-21_10_33_57_utc_versione_del_2013-06-21_ore_14_19_38_utc_l.pdf
Il Catalogo della
Sismicità Storica mostra nell’area interessata dall’evento odierno eventi di magnitudo
superiore a 5; tra questi segnaliamo quello avvenuto il 7 settembre del 1920 di magnitudo
Mw=6.5. La mappa di accelerazione di picco (ShakeMap) ha fornito per l’evento odierno una
registrazione pari a circa 10% g in una stazione localizzata a circa 10 km dall’epicentro. In
base alla Mappa di Pericolosità del territorio nazionale, l'evento ricade in un'area dove
l'accelerazione massima è compresa tra 0.17 e 0.2 g, e si riferisce a suoli rigidi con
probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni
Un tempo, era la quotidianieta' l'apparizione dei prefissi internazionali, ora no.
RispondiEliminaUn poco per cortesia, piu' che curiosa attenzione, raccolgo la chiamata.
E' Sigfried, un corrispondente, non lo chiamero' funzionario- per rispetto- di una multinazionale di mezzi di trasporto tedesca.
Una lunga conversazione, fitta e sempre piu' accorata.
Pazzesco, incredibile: a ripetizione, i vocaboli piu' utilizzati dal mio interlocutore.
Si prodiga di consigli, per arginare la catastrofe in arrivo: ne colgo il turbamento, emotivo, palpabile.
Scivola sulla politica, oltre il tema ancorato alla professione- lo fermo- per mantenerlo fuori da tanto pantano.
Mi conferma che stiamo in mano ad assassini e li aiutiamo pure...
Mi ha consigliato, quasi intimato, di trasferire i figli all'estero, con coinvolgimento empatico di natura familiare, palpabile.
"Tranquillo, so come si sconta un ergastolo ai domiciliari, Sigfried..."
Anche se la Barilla ed il Parmigiano autentici, or son a quattro soldi negli scaffali di mezzeuropa, a far dumping contro le imitazioni cinesi, ce la faremo, lo rassicuro.
In Paradiso.
Nessun popolo piu' Martire di noi, ci battera'.
Sappiamo come si muore, noi.
I nostri Genitori ce l'insegnarono, lacrime agli occhi.
"Buona mattinata, Sigfried, grazie.
In fondo, a volte l'aiuto viene da un, per certi versi, estraneo, a dispetto dell'indifferenza del vicino..."
Povero Sigfried: gli ho raccontato la Realta', il Futuro...
Ho compreso che stesse ad un soffio dal pianto, svuotato.
Oh! mamma! Parlan tanto, tutti, di te, del tuo malesser e continuan a bucarti il ventre, fin nell'intima Natura, oltre le viscere!
RispondiEliminaEsercitan pressioni, gli ominidi, quegli scimmiotti dei miei fratelli.
Si senton generali dei soldatini nell'esploderti una bomba atomica nell'utero, trivellar i tuoi seni ai monti, persin oltre Venere...
Squassan l'acque nelle tue lacrime, versate ad Oceani.
Han messo una zucca vuota in vece della testa ed una cassaforte al posto del cuore, ormai, come fosser alla festa dei morti d'Halloween.
Murati entro quei cimiteri urbani che chiaman citta', trascorron ore chiusi alla catena del morbo inutile: il capitalismo che tutto divora, perverte, a dismisura.
Or l'ominide appar sempre piu' piccolo, insignificante, alieno dal seno che lo allatto'.
Non sente piu' la pelle della Mamma, se non al tremito della Febbre.
Viveva in grembo, come un bimbo, cibato di bacche, un poco di latte, semplice frutta, grano.
Accucciato ad un riparo di alberi cavi, foglie, sassi, frasche.
Or, entro grattacieli che sfidan mi missili di Cape Canaveral, a spostarsi in bare di latta, chiamate a volte auto, aereo, treno, bus...
HAn perso le misure, dell'uomo.
Nulla piu' a misura.
Ominide smisurato: ascolta il tremor di Mamma.
Non dir piu', ingrato, Maremma maiala.
Amico mio, torna a carezzarle il ventre: in essa ti adagerei, un giorno.
Sai, è bello abbandonarsi su di una cosa viva, nel chiuder gli occhi...
Succedera'.
Un giorno, una notte...
In fondo, noi scimmiette proviam , ancora, dei Sentimenti.
Piangere, ridere, amare.
Ancor scaviamo fossette alle guance carsiche, rugose allo scorrer di lacrime.
Che si nasca a Firenze, Hanoi, in Patagonia.
Anche gli Yanomani, provan il Brivido del Trascendente.
Entro un albero della foresta.
Una Colonna di una enorme Cattedrale...
Verra' una Donna, dono di Dio, a cavalcar , non vista, al sol di Mezzogiorno.
Sono sola, su questo deserto, terremotata fin nel profondo dell'Animo.
RispondiEliminaLe lune non scalciano piu'.
Inerte mare della tranquillita' oscura.
L'anima rossa al par dei miei capelli, di fuoco.
Perchè avete ucciso il mio Coniglio di cartone?
Era una sagoma, sì, eppur mi faceva ridere.
Piu' delle lumache poliziotto, o le tope di fogna che, vigili, posteggiano abusive le colonnine deggli autovelox, a prosciugar i frigoriferi di tante famiglie proletarie in fame.
Sta finendo la mungitura delle tette in tetrapak, chippate alla catena di montaggio (ed inculaggio).
Sta ritornando un'illustre, dimenticata compagna: la Miseria.
Economica, dopo quella sottesa, velata, sorella, Morale...
Caro Roger, ti scrivo, così mi sollazzo un po'.
In fondo, a modo mio, avrei necessita' di carezze anch'io.
Sul cuore.
Pero', l'ultima volta, hai posato troppo.
Te stesso, oltre , la solita mano.
Povero Coniglio, amato cartone.
Venere, ti ha ridotto.
Or sei Cenere.
Un Bacio dalla tua Rita, la Pazza.