31 agosto 2011

CAV. GIUSEPPE MARTINELLI

Giuseppe Martinelli, una persona che ha speso un’intera vita per l’U.O.E.I. pietrasantina, che per molto tempo si è identificata in lui. E’ lui che, nel 1947, riunisce le fila dei vecchi uoeini di Pietrasanta, dopo la seconda guerra mondiale e su incarico del Comitato Centrale, ricostituisce la Sezione assumendo l’incarico di Presidente che conserverà per ventinove anni ininterrottamente.
Una persona sicuramente operativa; in pochi anni organizza Raduni Nazionali U.O.E.I., nel 1954 organizza un Congresso Nazionale, fonda le sezioni U.O.E.I. di Pruno, Viareggio, Lido di Camaiore, Capezzano Pianore, nel 1960 riveste la carica di Segretario Nazionale che conserva per sette anni.
Negli anni cinquanta vengono erette due croci dalla Sezione U.O.E.I. di Pietrasanta una sul callare di Matanna e l’altra sulla Pania, due simboli che testimoniano ancora oggi la nostra presenza attiva nel territorio versiliese.
Negli anni sessanta intuisce l’importanza che alcune iniziative hanno sia a livello sociale che culturale per la comunità pietrasantina, come la festa degli alberi alla Fania, l’organizzazione di Mostre d’Arte a Pietrasanta, le cacce al tesoro automobilistiche, la festa delle giunchiglie sul Monte Croce.  Iniziative importanti, specialmente se inserite in quel contesto storico.
E’ sicuramente per merito di Martinelli che, nel 1955 viene acquistato il terreno ed il diroccato manufatto della Fania, che nel 1967 viene eretto il rifugio alle Radici. Intere famiglie, giovani, escursionisti, sciatori hanno frequentato e frequentano ancora oggi i due rifugi cogliendo appieno le meraviglie dell’ambiente, della serenità che quei luoghi danno a coloro che li frequentano. E' uno dei Presidenti Onorari della nostra Sezione insieme a Ballerini e a Balloni.
Possiamo sicuramente affermare che il Martinelli, “Beppe” per noi, è stata una persona che ha saputo cogliere, in maniera intelligente, gli stimoli che il momento storico gli offriva, li ha interpretati dando prestigio alla sezione U.O.E.I. di Pietrasanta.
 Il Presidente della Sezione di Pietrasanta
 Anna Paltrinieri

26 agosto 2011

http://informarexresistere.fr/2011/07/29/2013-rfid-obbligatorio-per-tutti-gli-americani/
Washington rende obbligatorio l’impianto di un microchip RFID per tutti gli americani.
E’ confermato, il Progetto di Legge sulla Salute di Obama renderà obbligatorio l’impianto di un microchip RFID per tutti i cittadini americani.
L’obiettivo è di creare un registro nazionale di identificazione che permetterà di “seguire meglio i pazienti avendo a disposizione tutte le informazioni relative alla loro salute”.
Il nuovo progetto relativo alla salute (HR 3200) è stato adottato recentemente dal Congresso e alla pagina 1001, contiene l’indispensabile necessità per tutti i cittadini che usufruiscono del sistema sanitario diessere identificati con un microchip sottocutaneo.
In un documento ufficiale, vi è la prova che questi dispositivi fossero già previsti nel 2004. Questo documento della FDA (Food and Drug Administration), datato 10 Dicembre 2004 è intitolato Class II Special Guidance Document : Implantable Radiofrequency Transponder System for Patient identification and Health information ( Documento di orientamento speciale di classe II : Sistema di transponder impiantabile a Radiofrequenze per l’identificazione dei Pazienti e le informazioni relative alla salute).
L’impianto di un microchip per i pazienti che contenga le informazioni sulla loro salute era quindi già allo studio nel 2004. Nel Progetto di Legge intitolato America’s Affordable Health Choices Act of 2009 (Legge del 2009 sulle scelte di salute finanziariamente abbordabili dell’America), si può leggere nel paragrafo Subtitle C – National Medical Device Registre ( Sottotitolo C – Registro nazionale dei Dispositivi Médici), che è prevista una scheda per ogni persona che ha o sarà munita di un dispositivo sottocutaneo: Il ” Secretary ” stabilirà un ” registro nazionale dei dispositivi medici ” (in quel paragrafo sono chiamati “registro”) per facilitare l’analisi della loro sicurezza dopo la commercializzazione, con i dati di ogni dispositivo che è o è stato utilizzato su un paziente…”
Quindi tutte le persone che avranno ricevuto il microchip saranno schedati in un nuovo registro che ancora non esiste.
Con il pretesto di assicurare meglio l’assistenza sanitaria e preservare la salute dei cittadini, tutta la popolazione sarà marchiata con un microchip elettronico e schedata. L’inizio della marcatura obbligatoria per tutti è previsto a partire dal 2013.
Alla pagina 1006 del progetto, è fatta una precisazione sulla data di entrata in vigore del dispositivo: “ENTRATA IN VIGORE. Il Ministro della Salute e dei Servizi Sociali, metterà in opera il registro in virtù dell’articolo 519 (g) della Legge Federale sul cibo, i farmaci e i prodotti cosmetici come da aggiunta nel paragrafo, non più tardi di 36 mesi dalla promulgazione della presente Legge, senza preoccuparsi se le regolamentazioni definitive per stabilire e utilizzare il Registro siano state promulgate o meno in quella data”.
Quindi 36 mesi a partire dalla data di entrata in vigore della Legge! Questo ci dà 3 anni. Il 2013 è l’anno in cui la marcatura obbligatoria dovrebbe incominciare. Da notare che entrerà in vigore anche se non sarà stata adottata nessuna regolamentazione sul suo utilizzo e che sia presente o meno un inquadramento ben definito sull’utilizzo del “registro”.


http://astronews.myblog.it/archive/2011/06/27/un-microchip-rfid-a-tutti-gli-americani-dal-2013.html

25 agosto 2011

Psicosi di massa negli USA come big pharma ha assuefatto gli americani ai farmaci antipsicotici

http://informarexresistere.fr/2011/08/25/psicosi-di-massa-negli-usa-come-big-pharma-ha-assuefatto-gli-americani-ai-farmaci-antipsicotici/

Siamo diventati una nazione di psicotici? A giudicare dal boom di farmaci antipsicotici si direbbe di sì. Nel 2008, con un fatturato superiore ai 14 milioni di dollari, questi psicofarmaci sono risultati i farmaci più venduti, superando in classifica persino i farmaci contro il colesterolo o il reflusso acido. Una volta gli antipsicotici venivano prescritti a un numero relativamente piccolo di pazienti, affetti da vere psicosi – principalmente schizofrenici – per trattare sintomi come allucinazioni, illusioni ecc.. Oggi sembra che tutti prendano antipsicotici. Ai genitori viene spiegato che i loro figli ribelli sono in realtà bipolari e devono essere trattati con antipsicotici, gli anziani colpiti da dementia vengono curati con farmaci normalmente riservati agli schizofrenici, e i cittadini con sintomi che spaziano dalla depressione all’ansia all’insonnia vengono imbottiti con una quantità di antipsicotici da fare pensare a una psicosi di massa.
Sarà un caso che il boom di antipsicotici coincida con l’introduzione sul mercato di una nuova classe di psicofarmaci noti come ‘antipsicotici atipici’? Questi farmaci – tra cui Zyprexa, Risperdal, Seroquel e Abilify – vengono reclamizzati come più efficaci dei loro predecessori (Haldol e Torazina) ma privi dei loro devastanti effetti collaterali, in particolare tremore e altri disturbi motori. Le vendite si sono impennate e, d’incanto, si è scoperto che gli antipsicotici non servono solo agli psicotici.
Tutti sanno che l’industria farmaceutica cerca d’influenzare i dottori con campagne di marketing, gadgets, viaggi e fondi per la ricerca. Gli psichiatri, spiega il Dr. Adriane Fugh-Berman, sono i più ricettivi in quanto le loro diagnosi sono estremamente “soggettive”. Lo strizzacervelli non può usare un test del sangue o una TAC per diagnosticare le malattie mentali e ci si riduce sempre a un caso di diagnosi secondo prescrizione (il paziente si sente meglio con l’antidepressivo dunque era depresso).
Marcia Angell, ex editor del New England Journal of Medicine e nemica giurata di Big Pharma, la mette giù in maniera ancora più esplicita: “Gli psichiatri sono al soldo dell’industria farmaceutica”. La Angell fa notare che tra i 20 membri dell’Associazione Psichiatria Americana che scrivono le linee guida per la prescrizione di farmaci, 18 hanno legami finanziari con l’industria farmaceutica, mentre la maggior parte dei redattori del Manuale Diagnostico e Statistico – la bibbia delle diagnosi mentali – ha simili conflitti d’interesse.
In un recente articolo sul New York Review of Books, la Angell ricostruisce quella che definisce “epidemia di malattie mentali”. L’uso di antipsicotici e antidepressivi è letteralmente esploso, e se questi nuovi farmaci fossero così efficaci, ci dovremmo ora aspettare un calo di malattie mentali, non un aumento. Tuttavia la lista di persone etichettate come malati mentali è in continuo aumento – il 250% nel ventennio dal 1987 al 2007 – e l’aumento di diagnosi è ancora più allarmante nel caso dei bambini – una crescita del 3500%.
Sotto la tutela di Big Pharma stiamo espandendo i criteri di diagnosi delle malattie mentali in maniera da rendere tutti malati. Fugh-Berman è d’accordo: “Nell’era del marketing aggressivo da parte dell’industria farmaceutica, le diagnosi psichiatriche si sono estese fino a includere molte persone che sono perfettamente normali.”
I dati di consumo italiani non sembrano contraddire quanto emerso a livello internazionale, confermando un trend in crescita sia per quanto riguarda i consumi sia relativamente al numero di pazienti trattati. Da un’analisi su ASL italiane il consumo degli antipsicotici in sei anni, dal 2003 al 2008 è più che raddoppiato e le prescrizioni annue hanno avuto un incremento del 63%.