7 novembre 2012


Il dizionario della lingua italiana a proposito di propaganda dice: l’«azione intesa a conquistare il favore o l’adesione di un pubblico sempre più vasto mediante ogni mezzo idoneo a influire sulla psicologia collettiva e sul comportamento della massa»1, però precisa anche che «spesso il termine può polemicamente alludere a grossolane deformazioni o falsificazioni di notizie o dati, diffusi nel tentativo di influenzare l’opinione pubblica!». Quest’ultima definizione è forse quella che più di ogni altra viene intesa quando si parla appunto di propaganda: la strategia mediatica attraverso la quale s’influenza, o almeno si tenta di farlo, l’opinione pubblica per uno scopo ben preciso.
«La prima operazione di propaganda promossa da un governo moderno avvenne sotto l’amministrazione di Woodrow Wilson, eletto presidente degli Stati Uniti nel 1916 proprio in pieno conflitto mondiale, con lo slogan: “Pace senza vittoria”. Il popolo americano era estremamente pacifista, e non individuava nessun valido motivo per un coinvolgimento nella guerra che si combatteva in Europa»2. Ma la macchina propagandistica governativa, denominata per l’occasione Commissione Creel, riuscì in soli sei mesi a trasformare la popolazione pacifista in una massa isterica e guerrafondaia che voleva a tutti i costi distruggere qualsiasi cosa fosse tedesca.


http://www.disinformazione.it/propaganda5.htm

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