13 maggio 2013

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PUBBLICATO IL 13/05/ 2013  E LO SCANDALO SUI MEDIA....1 MESE DOPO.... MAH?!


http://www.signoraggio.it/se-il-web-si-trasforma-in-una-trappola-ecco-come-lnsa-controlla-la-nostra-digital-life/

Se il web si trasforma in una trappola: ecco come l’NSA controlla la nostra digital life



È la rete, bellezza. O pensavi di poter navigare allegramente, e gratis, senza lasciare nulla in cambio? Ecco come la National Security Agency sfrutta la nostra digital life per controllarci.

nsa
A parlarne per primo era stato il Vertraulicher Schweizer Brief, che citava fonti vicine all’Intelligence americana. E certo la notizia non può che destare preoccupazione: nel deserto dello Utah, negli Stati Uniti, è in fase di costruzione il più grande centro di spionaggio del mondo, in grado di raccogliere informazioni su ciascun individuo della terra.
Secondo le fonti dei servizi segreti citate, il centro verrà reso operativo questo autunno: si parla di    E LO SCANDALO SUI MEDIA....una struttura in cui troveranno posto 8000 metri quadrati di  MESE DOPOserver e 2750000 metri quadrati di archivi dati.
Se consideriamo che un terabyte di dati (1012 byte) occupa un chip grande quanto un’unghia, è facile rendersi conto di quante informazioni la Nsa (National Security Agency) ha intenzione di trattare. Inoltre, in un lasso di tempo che va dai due ai cinque anni, i supercomputer del centro di spionaggio saranno in grado di raccogliere i dati relativi agli individui di tutto il mondo in diretta.
Ma da dove la Nsa raccoglierà tutte le informazioni? Semplice, dalla trappola del millennio, internet. Attraverso le ricerche sui browser, attraverso i social network, attraverso qualsiasi operazione effettuata sul mondo del web che si configura come una traccia di noi, e racconta chi siamo. Dove andiamo, cosa facciamo, cosa mangiamo, chi frequentiamo ecc ecc. Secondo le fonti, agli 007 statunitensi basterà premere un tasto per conoscere tutto lo scibile riguardo un soggetto. Il sistema, infatti, in meno di un minuto è in grado di produrre fino a 500 pagine di dati, informazioni che partono dalla data di nascita fino ad ora. Il profilo del soggetto verrà inoltre corredato da un campo sulle “debolezze” -le preferenze nascoste-, uno sulla salute, che raccoglierà tutte le informazioni registrate nel tempo dai medici e dagli ospedali sull’individuo, e uno sui rapporti interpersonali. Ciò che però è interessante notare è come questi dati siano già disponibili; i supercomputer si limiteranno semplicemente a riorganizzarli e creare “schede personalizzate” nel più breve tempo possibile. E per “breve” s’intende incredibilmente celere: i nuovi computer che la NSA utilizzerà, i Patflop, saranno in grado di compiere un migliaio di miliardi di calcoli al secondo.
Patflop__nsaI Patflop non sono però una novità. Nacquero infatti nel 2004, quando la NSA inaugurò un progetto nuovo, il “Programma per i Sistemi di Calcolo ad Alta Produttività”, che è stato in grado di allargare il sistema di archiviazione.
Questo incremento, assieme alla rete di globale di monitoraggio della NSA, risponde all’intenzione, già palesata da George W.Bush di trattare totalmente tutte le informazioni possibili su ciascun individuo del mondo. Un’onniscienza degna di Dio, per appena 2 miliardi di dollari.

http://www.infiltrato.it/lifestyle/internet/se-il-web-si-trasforma-in-una-trappola-ecco-come-l-nsa-controlla-la-nostra-digital-life

4 commenti:

  1. marylin monroe, gocciadiluna , Pasadenadomenica 26 maggio 2013 alle ore 22:10:00 GMT+1

    Ti levero' a questo porcile, dalle casematte e dai tanti muri: Berlino, Mosca o cosa importa, han steccato gli orizzonti, per vederti morta...
    Ti bruceranno l'ali, porran catene a dir che son per il tuo bene, aggiungeranno mali ad appesantirti il cuore, perchè tu possa morire di dolore. Son droghe dell'anima , le parole dei potenti, spengon le preghiere come sassate in fronte, son come ti buttassero da un ponte.
    Allor ti raccogliero', al par d'un fiore al vento, ancor ti cullero' perchè non possa provar tormento.
    Ti custodiro', come una capanna il cuore, ti saro' casa, chiesa, ti vegliero' nello scorgerti distesa.
    E slancero' i miei seni al cielo, levero' le coppe piu' alte ancor di come si fa con lo champagne, piu' delle cupole di S.Pietro e di Firenze il duomo: ti saro' ancor piu' donna, persin un poco uomo...
    Ti apriro' la porta del mio spirito fatto Tempio, ti confessero 'i miei timori e turbamenti, sarai la fiamma a ravvivar i miei interni spenti.
    Tutto è possibile, con te, persin l'amore che avvampa , come un fuoco rosso in un minuto, sul ciglio d'un dirupo.
    E rimango, col cuore ancora ancora muto...
    Dicono di me, ch'io sia una ragazza di gioia, quella gioia di strada, da pochi centesimi per ora: questa la mia paga, per tanta,tanta noia.
    Non basto manco a te: come posso dar a tre...
    Prendimi, come l'onda l' inarca il mare, fendimi al par della saetta il cielo, accendimi,come una stoppia il fuoco al vento!
    Lascia ai porcili i morti, alla politica i porci, le cere ai musei, alle vecchie chiese ancor le pietre spente.
    Allor sorrideremo un poco meno bigi, come due gatti ad allumar in chiesa: Notre Dame di Parigi, potra' sentirsi un poco offesa!
    Sei tu la mia Vienna,i valzer ungheresi,il battello sulla Senna,il piu' bello dei paesi!

    Ad ogni istante,nulla è impossibile,accendersi d'amore, soffio di parole è turbine di tempeste...
    Come abbracciare l'infinito nelle tue cascate, perdersi nel ventre delle tue foreste.

    Fuori dall'inferno,tratta da un angelo trafitto.

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  2. Greta Lovisa Gustafsson, pearl of Garbo in Stockazz or Stockolm, what else?martedì 28 maggio 2013 alle ore 22:00:00 GMT+1

    "Vous avez vendu votre cul au diable, qu'il a pissez vous dans les oreilles!"
    Rimbaud rompeva i vetri alle pupille opache dei borghesi senza vita, entro stanze anguste e dai soffitti bassi, fetide ed appestate.
    Rimbaud regalava il culo alla sua liberta' di soffrire ed essere preda di violente gelosie.
    I vermi del libertinaggio che non apre a nessuna via, ad uno sguardo vuoto, sempre s'aggrappano per non cadere nel fango, ov'è sordido abbraccio di maiali.
    Si montano, sormontano, abbracciano, incastrano, leccan le vergognose labbra piu' cadenti dei testicoli degli elefanti al circo Orfei, mentre fuori, si suicida l'Universo...
    Succhiano le idee, le forze vive al sangue giovane, gettato nel pattume, bucato come un feto dall'acido lisergico.
    Han perso il cammino di Provenza, cucito le trombe alle poetesse nere, rubato le uova d'oro delle vergini del mare...

    Ma non il tuo sorriso, che al cielo l'infinito e l'ultraterreno , al par d'un canto sacro eleva!
    E lasciali pur frodare, commerciar l'imbroglio, barare le lor bare...
    Ho lasciato l'ombra alle mie spalle, la luce splende in te!
    Ho pianto tanta pioggia, or il sol sorride in me..
    Or lo so, che in fondo ad una strada, un'altra strada, l'aspettera'; alla meta di un mare, un oceano l'abbraccera'.
    E mi potran strappare il cuore: il tuo Spirito, ancor, lo ritrovera'.
    Poichè nulla mai limitera', l'infinito dono che ho ricevuto da ...

    Io lo chiamo, Mon Papa'!
    Et'il est, chez moi: oui, oui, il s'appelle aussi Toi!

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  3. Thomas Chatterton Jr. born in St.Mary under the wyllowe treevenerdì 31 maggio 2013 alle ore 10:38:00 GMT+1

    Stavano lunghe file di Pecore, cani , lupi, scrofe ordinatamente in fila, ordinata e chiassosa a volte, ma comunque Allineata, entro le righe a processionar la questua alla grande Porta Azzurra, al limitar del Cielo.
    Le nuove colonne d'Ercole, si sarebber dette, tanto suntuose e magnificenti apparivan dal colonnato le vestigia della grande Casa delle Liberta' infinite.
    Vergini cucce ed armigeri imperiali, sacri aedi ed officianti turibolari, intonavan le litanie dell'Universale.
    PAreva che olter quella porta ci fosse l'assoluto: la quintessenza delle conoscenze, sapienze, regalita'.
    Gli alberi, maturavan al sole i frutti di ciliegio, banano, mirto...
    Gli Uccelli volavano e le passere danzavano di variopinti colori e suoni al sole, alle chiare e fresche acque al par di Laura, all'aura.
    Un vagabondo matto, brucava l'erba Spina e rideva, con un ciuffo di pagliastoppa ad uscir dal cappello sfondato.
    Un Quadrifoglio in bocca, un tascapane.
    Uno zufolotto al collo...
    "Entra nel recinto! sei matto a star da solo! Ti perdi il grande Premio!": al suo indirizzo.

    Oltre la collina, scomparve.

    Presto, il cielo s'oscuro' e cadde, con una saetta dai Nembi, la Grande Porta.
    Dietro, una Fossa di Merda...
    Il poliziotto scopava col ladro, il banchiere sodomizzava il figlio del vicino, il soldato ammazzava la moglie, l'avvocato inculava la figlia del prete...

    Guardava le figlie Piangere, scrivere le lor Grida sui muri dei Cimiteri, lavare col lor Sangue i Mattatoi, le alcove di merda delle tivu' di stato e no, stampare i sorrisi sui colletti dei Presidenti dei Porci, dimenticare di aver avuto un Cuore, naufragare in un triste bicchiere avvelenato, fare l'Amore con Cadaveri...

    Dietro la collina, Serafino, piangeva, sotterrato all'Orizzonte.
    Due lacrime a bagnarlo, destarlo.
    La Luna gli sorrideva, ora nel vederlo alzar lo Sguardo al Cielo!
    Ancora quel Sorriso!
    Ancora un Avventura...
    Sciocco, l'aveva solo scordata!
    Così Bella.
    Così Dolce.
    Dal viso piu' splendente dell'argento, delizioso oltre la Grazia degl'Angioli, grazioso piu' della piu'ricercata Perla...

    Madre Buona.
    Infinitamente Buona.
    Feconda...

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  4. Adeline Virginia Woolf a Light of a Candle in the Wind, born in Hyde Parkvenerdì 31 maggio 2013 alle ore 22:29:00 GMT+1

    No, Amina non è Malata.
    Innamorata.
    Della Vita, della Gioia che squarcia il ventre alle Ragazze, a quell'eta', di fronte all'Infinito.
    Malato è il Mondo.
    Malato è l'Imam.
    Malate son le Religioni.
    Malato è l'Oriente.
    Malato, l'Occidente.
    Malata è la Pornografia.
    Malate son le Banche.
    Malate, le Corporations.
    Malati, i Media.
    Malato è il Paradiso.
    Malata, son io.

    D'Amore.
    Malata d'Amina.
    Dono del Cielo, Malato.
    L'Umanita, Malata.

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